I medicinali che causano la riduzione del tasso di colesterolo bloccano la sintesi di coenzima Q10

L’ipercolesterolemia è un problema medico ampiamente diffuso in tutto il mondo occidentale. Un gran numero di persone assume dei medicinali (statine) per ridurre il proprio tasso di colesterolo nel sangue e ridurre così il rischio di placche ateromatose e le complicanze che ne derivano (per es: circolazione sanguigna difficile, affaticamento cardiaco, ecc...).

Sia colesterolo sia coenzima Q10 sono prodotti naturalmente nel fegato, e condividono gli stessi processi biochimici. Di conseguenza, riducendo la sintesi del colesterolo (inibizione della HMG-CoA reduttasi) si blocca anche la produzione di coenzima Q10.

Durante uno studio in doppio cieco, controllato con placebo1 che misurava l’effetto di due medicinali (pravastatina e simvastatina) sulla riduzione di coenzima Q10, alcuni ricercatori italiani hanno osservato che questi medicinali causavano una riduzione del tasso di colesterolo totale e di coenzima Q10 sia nei volontari sani sia nei pazienti affetti da ipercolesterolemia.

Due gruppi di volontari sani sono stati trattati con 20mg/giorno di pravastatina o simvastatina per un mese. Successivamente, 30 pazienti affetti da ipercolesterolemia sono stati trattati con pravastatina e simvastatina (20mg/giorno) per tre mesi in doppio cieco controllato con placebo. All’avvio dello studio e tre mesi più tardi sono stati controllati colesterolo plasmatico totale, coenzima Q10 e vari altri parametri. Nel gruppo di pazienti sani sono stati rilevati cambiamenti importanti per quanto riguarda il tasso di colesterolo totale e di coenzima Q10, che si è ridotto del 40 % circa dopo il trattamento. Lo stesso risultato è stato osservato nei pazienti affetti da ipercolesterolemia.

Il coenzima Q10 è indispensabile per produrre energia, e possiede anche proprietà antiossidanti. Una riduzione della disponibilità di coenzima Q10 può causare un’alterazione della membrana con conseguenti danni per la cellula.

Uno studio simile², effettuato da un altro gruppo di ricercatori italiani, ha anch’esso mostrato che la riduzione del tasso di colesterolo con le statine riduceva anche i livelli di coenzima Q10. Tuttavia, questo studio ha dimostrato che somministrando un integratore di coenzima Q10 con i medicinali si poteva non solo prevenire tale riduzione ma anche indurre un innalzamento dei livelli di coenzima Q10.

Peraltro, secondo uno studio effettuato su un gruppo di 650 pazienti in cura con statine, l’87% dei pazienti ha consultato il proprio medico curante a causa di effetti indesiderati, come i dolori muscolari (Golomb 2007).

Inoltre, uno studio controllato con placebo su 32 pazienti ha dimostrato che quando ai pazienti veniva somministrato un integratore di coenzima Q10 (100 mg / giorno) contemporaneamente alle statine, si rilevava una riduzione nell’ordine del 40% nei dolori muscolari (caso 2007).

Infine, i sopravvissuti a un attacco ischemico presentano un rischio di decesso prematuro di due volte superiore nei seguenti 12 mesi, se vi è un’interruzione nella somministrazione di statine (colivicchi 2007).

L’integrazione con coenzima Q10 nelle persone che assumono statine può quindi migliorare l’aderenza al trattamento.